Spedizione standard gratuita per ordini superiori a €59

Trattamento dell’incontinenza fecale: cause, rimedi e cure

incontinenza feci

Con incontinenza fecale, o disordine della continenza, si intende la condizione in cui il paziente non avverte la sensazione di dover espellere e quindi perde in maniera inconsapevole le proprie feci o il gas. Tale circostanza comporta anche una problematica più importante legata alla funzionalità ano-rettale, ma anche alla socialità e alla sfera personale. Talvolta questo è un vero e proprio disagio che incide sulla qualità della vita della persona e sovente le persone che soffrono di incontinenza fecale non dichiarano questo disturbo proprio perché se ne vergognano o per altri motivi legati al pudore e alla socialità. 

Informare e sensibilizzare è fondamentale, anche tramite l’ausilio di medici e figure specializzate che possono intervenire, come le ultime cure scoperte, migliorando la qualità di vita altresì attraverso la chirurgia che può trattare patologie funzionali come questa.

In questo articolo entreremo nel dettaglio di questa patologia spiegandone cause, sintomi, tipologie ed i possibili rimedi.

Cos’è l’incontinenza fecale?

L’incontinenza fecale è un disturbo caratterizzato dalla perdita involontaria di feci e gas intestinali. Chi ne soffre non riesce a controllare, del tutto o in parte, la defecazione e lo sfintere anale, l’anello muscolare. Generalmente è connessa alla perdita di elasticità dei muscoli del retto, oppure a danni del sistema nervoso o a esiti di interventi chirurgici. È più frequente in chi soffre di stipsi o diarrea cronica/acuta. È un problema altamente invalidante, che ha un pesante impatto sulla qualità della vita di chi ne è affetto e ne limita i rapporti sociali.

L’incontinenza fecale è un disturbo che colpisce l’1-2% della popolazione. Si manifesta a vari livelli di gravità, con perdite modeste o con un’incapacità totale di controllare la defecazione. Il disturbo è più frequente nelle donne, per una maggiore lassità dei muscoli pelvici e addominali, complicati da eventuali problemi durante il parto. Un altro fattore di rischio è l’età: dopo i 40 anni il rischio di incontinenza fecale è più alto.

I sintomi dell’incontinenza fecale

L’incontinenza fecale può essere distinta in:

  • Passiva: quando la persona non percepisce alcuno stimolo e successivamente si accorge di perdite. 
  • Attiva: quando la persona invece percepisce lo stimolo, ma non è in grado di trattenerlo

Inoltre, in base alla gravità del disturbo, viene classificata in:

  • Soiling: piccole perdite di feci
  • Incontinenza ai gas
  • Incontinenza moderata: perdita di feci liquide e gas
  • Incontinenza completa: perdita di feci solide, liquide e gas

I sintomi sono caratterizzati da:

  • Perdita di controllo dell’emissione di materiale fecale
  • Flatulenza
  • Stimolo alla defecazione completamente inavvertito
  • Stimolo alla defecazione avvertito ma incapacità di controllare lo sfintere anale
  • Impossibilità di rinviare l’impulso alla defecazione
  • Diarrea/stipsi/fecaloma
  • Gonfiore addominale
  • Imbrattamento degli indumenti intimi (fenomeno detto “soiling fecale”)

Le cause dell’incontinenza fecale

Dal punto di vista anatomo–fisiologico, le principali cause di incontinenza fecale sono:

  • La riduzione della capacità di serbatoio del retto
  • L’indebolimento dei muscoli sfinterici o del pavimento pelvico, come in caso di prolasso rettale, dove i tessuti fuoriescono dall’ano a causa della lassità dei tessuti del retto o in caso di incontinenza urinaria, disturbo che spesso precede l’incontinenza fecale
  • La perdita della sensibilità rettale
  • Alterazioni dell’alvo come stipsi o diarrea acuta e cronica (anche causata da lassativi). In entrambi i casi si altera la resistenza dei muscoli del retto o vengono danneggiati i nervi deputati al controllo della defecazione

Inoltre, l’incontinenza fecale può essere causata dalle seguenti condizioni:

  • Malattia infiammatoria intestinale o sindrome del colon irritabile
  • Interventi chirurgici, soprattutto proctologici, sulla prostata o ginecologici
  • Emorroidi in stadio avanzato
  • Malattie neurodegenerative (sclerosi multipla, ictus,, demenza)
  • Infezioni
  • Trauma ostetrico durante il parto con lesione del retto
  • Abuso di lassativi
  • Obesità

Incontinenza feci: i rimedi

Poiché le patologie che risultano associate all’incontinenza fecale sono molte e diverse tra loro, per poter approntare un trattamento è importante capire quale sia la causa dell’incontinenza e agire su questa. È consigliabile quindi consultare il proprio medico di fiducia che saprà consigliare i rimedi adeguati. Se, infatti, in alcuni casi e per alcuni pazienti è indispensabile far ricorso a un intervento chirurgico per risolvere il problema, in molti altri casi (colite, stitichezza) sarà sufficiente modificare l’alimentazione. Normalmente infatti il percorso terapeutico del paziente con incontinenza è affiancato da una dieta adeguata. Segue poi un approccio riabilitativo attivo o passivo e, secondo il grado d’incontinenza.

Trattamenti semplici, come farmaci oppure addestramento intestinale (cercare di abituare l’intestino a evacuare in determinati momenti della giornata, per esempio dopo i pasti o al risveglio), ed esercizi di rinforzo dei muscoli pelvici (esercizi di Kegel), possono interrompere l’incontinenza in 1 soggetto su 5.

Quando questi approcci non sono sufficienti è possibile valutare interventi più invasivi:

  • La terapia con biofeedback impiega attività che aiutano a capire l’efficacia degli esercizi nel rinforzare i muscoli del pavimento pelvico. (è un trattamento non farmacologico con l’obiettivo di imparare a controllare funzioni corporee normalmente involontarie, quali tensione muscolare, pressione sanguigna, ritmi elettroencefalografici o frequenza cardiaca.)
  • I nervi sacrali controllano gli sfinteri anali, il colon e il retto. Nei casi in cui questi non lavorano correttamente, si puo’ ricorrere alla stimolazione del nervo sacrale (un tipo di stimolazione elettrica).
  • Farmaci sottoposti a prescrizione.
  • Palloncino vaginale, ossia un dispositivo che gonfia un palloncino inserito all’interno della la vagina la cui pressione, esercitata sulla parete del retto, ostacola il passaggio delle feci.
  • Agenti di massa non assorbibili sono sostanze che iniettate nella parete dell’ano per rigonfiare il tessuto circostante in modo da restringerne l’apertura così che gli sfinteri siano più efficaci.
  • correzione chirurgica mininvasiva laparoscopica, perineale, o mista.

Incontinenza feci: i pannoloni

I (pannoloni assorbenti) costituiscono un valido aiuto per chi soffre di incontinenza fecale anche per arginare il problema nel periodo che intercorre tra la diagnosi e la completa guarigione.In caso di incontinenza fecale grave è possibile ottenere lo stato di invalidità civile,il Sistema Sanitario Nazionale permette, infatti, agli aventi diritto, di poter ottenere pannoloni per incontinenza gratuiti.

Potrebbe interessarti

Continua la lettura

I montascale sono dispositivi progettati per facilitare la salita e la discesa delle scale a persone con difficoltà motorie, anziani o persone...

L’incontinenza notturna, anche conosciuta come enuresi notturna, è la perdita involontaria di urina durante il sonno, soprattutto durante la notte. Questa condizione...

L’incontinenza urinaria è un problema comune che colpisce molte persone a 40 anni, e non è affatto qualcosa di cui vergognarsi. Se...