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Chi diagnostica l’incontinenza?

Diagnosi incontinenza

Diagnosticare l’incontinenza è fondamentale per comprendere la gravità del problema e determinare le modalità di intervento più appropriate. Nei casi più gravi, una diagnosi clinica non solo facilita la gestione della condizione, ma permette anche di accedere a specifiche agevolazioni legate allo stato di invalidità.

In questo articolo, faremo chiarezza in maniera dettagliata su tutti questi aspetti. Tratteremo i metodi diagnostici, l’importanza di un intervento tempestivo e le opportunità di supporto disponibili per chi soffre di incontinenza.

Chi si occupa dell’incontinenza urinaria?

Per l’incontinenza urinaria, è possibile rivolgersi a diversi professionisti sanitari che lavorano in maniera congiunta per definire e risolvere il problema. Ecco un elenco dettagliato dei professionisti coinvolti e il loro ruolo specifico:

  1. Medico di Medicina Generale (MMG): Il medico di medicina generale è il primo punto di contatto per chi manifesta sintomi di incontinenza urinaria. Il MMG effettua una valutazione iniziale, esclude altre possibili cause dei sintomi e, se necessario, indirizza il paziente allo specialista appropriato per ulteriori accertamenti e trattamenti.
  2. Urologo: L’urologo è un medico specialista in malattie dell’apparato urinario, sia maschile che femminile. È il professionista più indicato per diagnosticare e trattare problemi di incontinenza urinaria. L’urologo può eseguire esami specifici, come l’urodinamica, per valutare il funzionamento della vescica e dell’uretra, e proporre trattamenti che possono includere terapie farmacologiche, esercizi del pavimento pelvico, o interventi chirurgici.
  3. Ginecologo: Il ginecologo si occupa della salute dell’apparato riproduttivo femminile. In caso di incontinenza urinaria nelle donne, specialmente dopo il parto o durante la menopausa, il ginecologo può valutare e trattare la condizione. Il trattamento può includere terapie ormonali, esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico, o interventi chirurgici per correggere eventuali problemi anatomici.
  4. Fisiatra: Il fisiatra è un medico specializzato in medicina fisica e riabilitativa. Per la gestione di problemi di mobilità o disfunzioni del pavimento pelvico associati all’incontinenza, il fisiatra può prescrivere e supervisionare un programma di riabilitazione personalizzato. Questo programma può includere esercizi specifici per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, tecniche di biofeedback, e altre terapie fisiche mirate.
  5. Neurologo: Il neurologo è un medico specialista in malattie del sistema nervoso. Se l’incontinenza urinaria è associata a patologie neurologiche, come la sclerosi multipla, il Parkinson, o lesioni del midollo spinale, il neurologo gioca un ruolo chiave nella gestione della condizione. Il neurologo può prescrivere trattamenti farmacologici specifici, terapie riabilitative, e lavorare in collaborazione con altri specialisti per ottimizzare la gestione dei sintomi.
  6. Psicologo: L’incontinenza urinaria può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sul benessere psicologico del paziente. Il psicologo è il professionista che può aiutare a gestire l’impatto emotivo e psicologico dell’incontinenza. Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, tecniche di rilassamento, e il supporto emotivo, il psicologo aiuta il paziente a sviluppare strategie per affrontare lo stress, l’ansia, e la depressione che possono derivare dalla condizione.

Come si diagnostica l’incontinenza urinaria?

Diagnosi incontinenza

La diagnosi dell’incontinenza urinaria si articola in diverse fasi, ognuna delle quali fornisce informazioni essenziali per comprendere la natura e la gravità del problema. Ecco una descrizione dettagliata delle principali fasi diagnostiche:

  1. Anamnesi: L’anamnesi consiste in una raccolta dettagliata delle informazioni sul paziente. Il medico chiederà informazioni sui sintomi, la loro durata, frequenza e gravità, eventuali fattori scatenanti, precedenti medici e chirurgici, farmaci in uso, e abitudini di vita. Questa fase è cruciale per identificare potenziali cause e predisporre un piano diagnostico mirato.
  2. Esame obiettivo: Durante l’esame obiettivo, il medico valuta lo stato generale del paziente e conduce un esame fisico, con particolare attenzione all’addome e alla regione pelvica. Nelle donne, può essere eseguito un esame ginecologico, mentre negli uomini un esame della prostata. L’obiettivo è individuare eventuali anomalie fisiche che potrebbero contribuire all’incontinenza.
  3. Esami delle urine: Gli esami delle urine sono eseguiti per escludere  infezioni o altre anomalie che potrebbero causare o aggravare l’incontinenza. Analisi come l’esame delle urine e la coltura delle urine possono rilevare infezioni del tratto urinario, presenza di sangue, glucosio, proteine o altre sostanze anomale.
  4. Pad test: Il pad test è una procedura utilizzata per misurare la quantità di urina persa in un determinato periodo di tempo (di solito 24 ore o meno). Il paziente indossa un assorbente che viene poi pesato per determinare la quantità di urina assorbita. Questo test fornisce dati quantitativi sulla gravità dell’incontinenza.
  5. Esami urodinamici: Gli esami urodinamici valutano il funzionamento della vescica e dell’uretra durante il riempimento e lo svuotamento. Possono includere:
    • Cistometria: La cistometria misura la capacità della vescica, la pressione al suo interno, e la sua capacità di immagazzinare e rilasciare urina. Durante l’esame, un catetere viene inserito nella vescica per riempirla con liquido e misurare le variazioni di pressione.
    • Uroflussometria: L’uroflussometria misura la velocità e il volume del flusso urinario. Il paziente urina in un dispositivo che registra la quantità di urina e il tempo impiegato, fornendo informazioni sulla forza del flusso e eventuali ostruzioni.
    • Studio urodinamico completo: Questo studio combina più test urodinamici, inclusa la cistometria e la profilometria dell’uretra (misura delle pressioni lungo l’uretra), per fornire un quadro dettagliato del funzionamento del tratto urinario inferiore.
  6. Esami radiologici: Gli esami radiologici, come l’ecografia, la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata (TC), possono essere utilizzati per visualizzare la struttura anatomica della vescica, dell’uretra e degli organi circostanti. Questi esami aiutano a identificare anomalie strutturali che potrebbero causare incontinenza.
  7. Esami cistoscopici: La cistoscopia è una procedura che consente di visualizzare direttamente l’interno della vescica e dell’uretra utilizzando un cistoscopio, uno strumento sottile e flessibile dotato di una telecamera. Questo esame è utile per individuare lesioni, calcoli, tumori o altre anomalie all’interno della vescica e dell’uretra.

Questi esami diagnostici, combinati con un’approfondita valutazione clinica, permettono di comprendere a fondo la causa dell’incontinenza urinaria e di sviluppare un piano di trattamento personalizzato ed efficace.

Chi certifica l’incontinenza?

Il processo per ottenere la certificazione di invalidità civile a causa di incontinenza prevede diversi passaggi, che includono la presentazione della domanda, una visita medica e il rilascio del certificato di invalidità. Ecco una spiegazione dettagliata del processo:

1. Presentazione della domanda all’Ufficio Invalidi Civili (UIC) del proprio Comune

  • Richiesta di Certificazione: Il primo passo è presentare una domanda all’Ufficio Invalidi Civili (UIC) del proprio comune di residenza. La domanda deve essere corredata da documentazione medica che attesti la condizione di incontinenza e i suoi effetti sulla vita quotidiana.
  • Modulo di Domanda: La domanda deve essere compilata utilizzando un modulo specifico disponibile presso l’UIC o scaricabile dal sito del comune. Il modulo richiede informazioni personali, mediche e qualsiasi altra documentazione rilevante.
  • Invio della Domanda: La domanda può essere inviata tramite posta raccomandata, consegnata di persona o, in alcuni casi, inviata telematicamente tramite il portale del comune o del servizio sanitario.

2. Visita medica da parte di una commissione medica dell’UIC

  • Convocazione per la Visita Medica: Una volta ricevuta la domanda, l’UIC convocherà il richiedente per una visita medica. La convocazione avviene generalmente tramite lettera o comunicazione elettronica.
  • Commissione Medica: La visita viene effettuata da una commissione medica composta da specialisti designati dall’UIC. La commissione valuta la condizione di incontinenza del richiedente attraverso un esame clinico e la revisione della documentazione medica presentata.
  • Esame Clinico: Durante la visita, i medici della commissione esamineranno il paziente e potrebbero richiedere ulteriori esami diagnostici per comprendere meglio l’entità dell’incontinenza e il suo impatto sulla vita quotidiana.

3. Rilascio del certificato di invalidità civile con il relativo grado di invalidità

  • Valutazione del Grado di Invalidità: Dopo la visita, la commissione medica determina il grado di invalidità del richiedente. Il grado di invalidità può essere classificato come lieve, medio o grave, in base all’impatto della condizione sulla capacità di svolgere attività quotidiane e lavorative.
  • Rilascio del Certificato: Una volta determinato il grado di invalidità, l’UIC rilascia un certificato di invalidità civile che specifica il grado attribuito. Il certificato viene inviato al richiedente e può essere utilizzato per accedere a vari benefici e agevolazioni.

L’Ufficio Assistenza Protesica e Integrativa (UAPI) svolge un ruolo fondamentale nell’erogazione di ausili e protesi per le persone con incontinenza urinaria. Ecco i principali compiti dell’UAPI:

  • Valutazione delle Necessità: L’UAPI valuta le necessità del paziente in base al certificato di invalidità e alle raccomandazioni mediche. Questa valutazione include l’identificazione degli ausili e delle protesi più adatti per gestire l’incontinenza.
  • Fornitura di Ausili e Protesi: L’UAPI si occupa della fornitura di ausili (come pannolini, cateteri e dispositivi di raccolta) e protesi necessarie per il trattamento dell’incontinenza urinaria. Questi ausili possono essere forniti gratuitamente o a un costo ridotto, a seconda del grado di invalidità e delle normative locali.
  • Assistenza Tecnica e Manutenzione: L’UAPI offre anche assistenza tecnica e servizi di manutenzione per garantire che gli ausili e le protesi forniti funzionino correttamente e siano adeguati alle esigenze del paziente.
  • Consulenza e Supporto: L’ufficio fornisce consulenza e supporto ai pazienti e alle loro famiglie, aiutandoli a comprendere come utilizzare correttamente gli ausili e le protesi e offrendo informazioni su ulteriori risorse e servizi disponibili.

Conclusioni

L’incontinenza urinaria è una condizione medica che può influire significativamente sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono. Per affrontare efficacemente questa problematica, è fondamentale adottare un approccio multidisciplinare che garantisca una diagnosi professionale e tempestiva e un percorso di gestione completo.

Un approccio multidisciplinare alla gestione dell’incontinenza urinaria implica la collaborazione tra vari specialisti, tra cui urologi, ginecologi, fisioterapisti, infermieri specializzati e, quando necessario, psicologi. Questo tipo di approccio permette di affrontare la condizione da diversi punti di vista, offrendo un trattamento personalizzato e completo.

Per molte persone, la gestione dell’incontinenza urinaria non si limita ai trattamenti medici e fisioterapici. L’uso di dispositivi assorbenti rappresenta un supporto fondamentale per mantenere una vita quotidiana attiva e senza limitazioni garantendo assorbenza, comfort, discrezione e libertà di movimento.

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